Strade bianche e sterrate off-road in moto in Val Argentera
Questo percorso in moto in Valle Argentera è adatto a chi vuole muovere i primi passi su tratti di strade bianche e sterrate in off-road facili da affrontare o per chi vuol godersi una scampagnata in una zona idilliaca delle Alpi divertendosi nella guida della propria due ruote su vie non asfaltate.
La Valle Argentera si estende a sud del Colle del Sestriere, precisamente propagandosi da Sauze di Cesana, il punto di partenza di una delle moto avventure nel cuore delle Alpi Cozie. La valle è solcata dal fiume Ripa che si va a fiancheggiare seguendo la strada non asfaltata che ad un certo punto si dirama in due piccole valli: la prima porta nella valle del Gran Miôl, mentre la seconda nella valle Lunga. Si percorrono entrambe (seguite il ns. Roadbook) per fermarsi poi alle prime pendici del Grand Queyron, alto 3.006 metri.
Il percorso affrontato finora in moto è composto da lunghi tratti di strada bianca ad altri di off-road che non crea problemi. Attenzione però, per quanto sia facile ricordatevi di avere meno grip sotto le ruote e quindi azionate freno ed acceleratore con attenzione, il controllo di trazione è utile ma toglie il gusto di qualche moderata derapata.
In questo itinerario non percorriamo in moto solamente la Valle Argentera ma andremo anche alla scoperta della Valle di Thuras e quella che conduce al Col Bousson. La prima segue un ex via militare che ci accompagna fino a Ponte Aberoud tra strade bianche e sterrate, dove ci fermiamo perché oltre la via diventa molto sconnessa e praticamente porta nei boschi.
La seconda raggiunge in moto Fonte Tana, una Casemetta militare abbandonata. Questo tratto attraversa ambienti alpini molto panoramici come quello del Lago Nero, ma, attenzione, alcune curve hanno il fondo ghiaioso e possono creare qualche problema ai neofiti. Inoltre non raggiungiamo il Col Bousson, attualmente chiuso, e non percorriamo la strada che porta al Ponte Chabaud, che è pericolante ed attualmente con un grande masso posto come divieto di accesso. Ricordatevi che i ponti pericolanti non si attraversano mai in moto, tornate indietro se ne trovate uno.